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Channel: Ricette Tipiche Calabresi – Pasta e non solo
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Purpette i patate grattate-Polpette di patate grattugiate

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Purpette i patate grattate-Polpette di patate grattugiate

Oggi è 19 febbraio e con la mie amiche della rubrica di Cucina e territorio di casa nostra, abbiamo un appuntamento molto importante, pubblicare la rispettiva ricetta regionale, in base al tema scelto. Per questo mese la nostra attenzione è andata sui fritti, del resto Carnevale è passato da poco!!!

Ecco quindi le proposte di Cucina e Territorio per il mese di Febbraio:

Cucina della Lombardia: Cucina Lodigiana: Le Chisöle de Sant’Antoni – I Tortelli di Sant’Antonio

Cucina del Friuli Venezia Giulia:i tortelli viterbesi

Cucina del Piemonte:http:fritto misto alla piemontese

Cucina della Toscana : i cenci 

Cucina del Lazio: suppli

Cucina della Campania: bignè ripieni

Cucina della Basilicata:Il Ceccio fritto  o “Cecc’ du bambine”

Cucina della Sicilia: Cassatelle dolci alla Ricotta

Cucina della Calabria (io): Purpette i patate grattate Polpette di patate grattugiate.

Purpette i patate grattate-polpette di patate grattugiate

purpette i patate grattate

Ricetta presa dal libro Uomini Cibi Stagioni

Sbucciare le patate e lavarle. Grattugiarle in una ciotola, unire le uova, la farina, l’aglio e il prezzemolo tritati, il formaggio pecorino, il sale ed il pepe.

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Con un cucchiaio prendere un pò del composto di patate e friggerlo in olio bollente. Cuocere per bene da entrambi i lati e mettere le polpette su un vassoio con carta assorbente per fare perdere l’olio in eccesso.

Servire i purpette i patate grattate-polpette di grattugiate, ancora calde. Sono squisite, i bambini le adorano.

purpette i patate grattate1

 

La rubrica di Cucina e territorio di casa nostra vi dà appuntamento al 19 Marzo e vi invita a visitare la sua pagina Face Book dove troverete tante curiosità e le ricette regionali pubblicate.

cucina regionala

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Pitta Maniata

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Pitta Maniata

By 19 marzo 2015

Ricetta tipica calabrese con cui si prepara un rustico il cui impasto è arricchito dai cicoli, ed ha un gustoso ripieno di salumi, uova sode e formaggi.

Ingredienti

Pitta maniata

Per la rubrica regionale di Cucina e territorio di casa nostra è stato scelto un tema a me molto caro, perchè si parla di lievitati. Con le mie amiche infatti, abbiamo deciso di postare per l’appuntamento di oggi, una ricetta tipica della nostra regione, di un lievitato sia dolce che salato.

Ecco quindi le proposte di lievitati dolci e salati di Cucina e territorio di casa nostra per l’uscita di marzo:

Cucina del Friuli Venezia GiuliaPagnuts di fieste
Cucina del Piemonte:  blog in pausa
Cucina della Toscana:  Ilenia ci sta preparando una bellissima sorpresa
Cucina del Lazio: le pizzette con lo zucchero
Cucina della Campania:  la pizza marinara
Cucina della Basilicata: pucciddato
Cucina della Sicilia Piccoli panini ca’ulive
Cucina della Calabria (io): pitta maniata

La pitta maniata è una pizza rustica “manipolata, mescolata” che prevede l’aggiunta nell’impasto lievitato, dei cicoli di maiale, precedentemente sciolti.  I cicoli sono i residui delle frittole, altra preparazione tipica calabrese, con cui vengono cucinate in un pentolone detto caddara, le cotenne e altre parti meno nobili del maiale (muso, parte del collo, lingua, orecchie, gamboni ecc.). I cicoli vengono chiamati frisulimiti nel catanzarese, curcuci nel reggino, ciculi nella zona di Cosenza, micciunati nella Locride.

La pitta maniata deve il suo nome alla lavorazione dell’impasto che deve essere girato “maniato” per benino, in modo che i cicoli vengano distribuiti in maniera omogenea. L’impasto una volta steso, viene poi farcito con uova sode,  salumi e formaggi locali. In base ai propri gusti, si può aggiungere peperoncino piccante.

Solitamente la pitta maniata viene preparata a Carnevale, che è il periodo in cui si macellano i maiali, ma spesso la ritroviamo anche per la scampagnata di lunedì di Pasquetta.

Pitta maniata

pitta maniata1

Preparare l’impasto della pizza, ne occorrerà 500 g.  Non avendo molto tempo a disposizione, ho fatto la mia pizza con il lievito di birra ed ho preparato questo impasto preso dalla ricetta Voglia di pizza, con 500 g di farina.

Alcuni  aggiungono i cicoli da subito tra gli ingredienti dell’impasto, io ho preferito fare lievitare come al solito e aggiungerli dopo.

cicoli

cicoli

Una volta lievitato, aggiungere i cicoli precedentemente sciolti al microonde o sul fuoco con pochissima acqua.

Impastare per bene per fare assorbire il grasso in maniera omogenea e ricavare una sfoglia. Distribuirvi sopra il ripieno spezzettato, io avevo messo da parte un pò di cicoli e li ho spezzettati assieme al ripieno.

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E’ da dire anche che alcuni nell’impasto lievitato, mettono sia i cicoli che il ripieno e fanno un unico composto. Si sa nelle ricette tradizionali ci sono molte varianti, io mi sono ispirata a quella che prepara mia madre anche per quel che riguarda la forma della pitta maniata.

Rotolare la sfoglia dal lato più lungo e posizionare il rotolo in una teglia da ciambellone, precedentemente spennellata con olio d’oliva.

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Fare lievitare ancora per circa un’ora.

Spennellare di olio d’oliva e cuocere in forno caldo a 180° per circa 30 minuti. Deve essere dorata.

pitta maniata2

 

 

La rubrica di Cucina e territorio di casa nostra vi dà appuntamento al 19 Aprile e vi invita a visitare la sua pagina Face Book dove troverete tante curiosità e le ricette regionali pubblicate.

cucina regionala

 

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Tiana catanzarese agnello gratinato

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Tiana catanzarese agnello gratinato

By 1 aprile 2015

Ricetta tipica pasquale catanzarese che prende il suo nome dalla pentola in cui veniva preparata

  • Tempo di preparazione : 1 h minutes
  • Tempo cottura : 20 minutes

Tiana catanzarese agnello gratinato

A Pasqua per tradizione, sulle nostre tavole l’agnello non può mancare, è uno degli ingredienti principali. Viene cucinato in diversi modi, in base alle proprie tradizioni. Io vi propongo la tiana catanzarese, ricetta tipica di Catanzaro e non solo, che si prepara nei giorni di festa, a Pasqua in particolare. Preparata con l’agnello o con il capretto, prende il nome dalla pentola di coccio, in cui viene cucinata. Come tutte le ricette tradizionali, ha le sue varianti, ma i suoi ingredienti principali sono comuni a tutte e oltre all’agnello o al capretto, abbiamo i carciofi, le patate ed i piselli. Io questi ultimi non li ho messi, perchè sia io che mio figlio, non li mangiamo. E’ un piatto molto gustoso che vi invito a provare.

Tiana catanzarese agnello gratinato

tiana catanzarese agnello gratinato1

Lavare l’agnello tagliato a pezzi, sotto l’acqua corrente e metterlo a scolare. In un tegame, possibilmente di terracotta, mettere un filo di olio d’oliva e fare soffriggere la cipolla tagliata a fettine sottilissime e gli spicchi di aglio.

Aggiungere l’agnello, il prezzemolo e regolare di sale. Fare consumare un pò e aggiungere il vino bianco. Fare sfumare e continuare la cottura finchè l’agnello sarà diventato tenero.

tiana catanzarese agnello gratinato

tiana catanzarese agnello gratinato

Nel frattempo pulire i carciofi, tagliarli a spicchi e sbollentarli per qualche minuto.

In un altro tegame fare soffriggere un filo di olio d’oliva con la cipolla. Aggiungere i piselli, salare e cucinare per pochi minuti.

Una volta pronti tutti gli ingredienti, nella teglia con l’agnello, distribuire i carciofi e i piselli. Ricoprire con uno strato di patate tagliate a fettine non troppo sottili. Salare, coprire con un coperchio e fare cucinare con poca acqua per circa 10 minuti.

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In una ciotola mettere il pan grattato, (la mollica tritata di pane raffermo è ancora meglio), il prezzemolo tritato fine, il pecorino ed un pizzico di sale. Mescolare e distribuire sulle patate. Inumidire un pò, versare un filo di olio d’oliva e cuocere in forno caldo a 190° per circa 20 minuti finchè la tiana catanzarese agnello gratinato avrà un bel colore dorato.

Servire subito.

Mia nonna era solita prepararla come piatto unico e tra gli ingredienti aggiungeva anche la pasta di formato corto.

tiana catanzarese agnello gratinato

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Carciofi ripieni alla calabrese

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Carciofi ripieni alla calabrese

By 19 aprile 2015

I carciofi sono degli ortaggi che in cucina possono essere preparati in svariati modi. Vi invito a provarli ripieni seguendo una ricetta della cucina tradizionale calabrese.

  • Tempo cottura : 45 minutes

Carciofi ripieni alla calabrese

Oggi è 19 e come ogni mese io e le mie amiche di Cucina e territorio di casa nostra, siamo pronte per l’appuntamento con la nostra rubrica di ricetta regionale.

Per questo mese abbiamo scelto un tema attinente con il periodo, le verdure di primavera, per cui le nostre ricette incontreranno i gusti di tutti, c’è l’imbarazzo della scelta. Io adoro i carciofi e li ho preparati ripieni alla calabrese.

Per scoprire cosa hanno preparato le mie amiche, vi invito a dare un’occhiata alle proposte sotto riportate.

Cucina della Lombardia: Asparagi al Taleggio

Cucina del Friuli Venezia Giulia: Fritaia de sparisi frittata di asparagi

Cucina del Piemonte: Piselli in agrodolce

Cucina della Toscana : Spinaci con gli occhi 

Cucina del Lazio: carciofo alla giudia (Silvia pubblicherà al suo rientro dal blog tour)

Cucina della Campania:

Cucina della Basilicata: Ciaudedda

Cucina della Sicilia: Cardella ripassata con aglio,olio e peperoncino

Cucina della Calabria (io): carciofi ripieni alla calabrese

 Carciofi ripieni alla calabrese

carciofi ripieni alla calabrese1

 

Per questa ricetta i carciofi devono essere del tipo calabrese, chiamati paesanotti,

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ma anche quelli romani vanno benissimo. Eliminare le foglie più esterne perchè dure e la peluria al centro, tagliare le punte fino ad arrivare alla parte più tenera. Tagliare i gambi e strofinare i carciofi con il limone e metterli a bagno con acqua acidulata, per circa un’ora.

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Nel frattempo preparare il ripieno e in una scodella,  mettere il pane precedentemente spugnato o pan grattato, prezzemolo tritato e aglio tritato, formaggio pecorino, capperi (io non li ho messi), poco olio, sale e poco uovo sbattuto. Amalgamare gli ingredienti.

Fare scolare l’acqua dai carciofi, salare un pò, allargare le foglie e condire con un filo di olio. Riempire i carciofi con il ripieno preparato e posizionarli verticali, in una pirofila in cui avremo messo un dito di olio d’oliva. Aggiungere acqua fino a coprire i tre quarti dei carciofi.

carciofi ripieni alla calabrese

Cuocere quasi completamente, ricoprire i carciofi con pan grattato ed una spolverata di parmigiano grattugiato. Mettere un filo d’olio e continuare la cottura in forno caldo a 190° per circa 15 minuti. Si devono gratinare. Servire i carciofi ripieni alla calabrese, tiepidi.

carciofi ripieni alla calabrese

 

La rubrica di Cucina e territorio di casa nostra vi dà appuntamento al 19 maggio. Per gli aggiornamenti vi invito a visitare la sua pagina di Face Book.

cucina regionala

Buona domenica.

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Cuddureddi calabresi con pasta madre

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Cuddureddi calabresi con pasta madre

By 19 maggio 2015

Ingredienti

Cuddureddi calabresi con pasta madre
Oggi è 19 maggio e l’appuntamento con la rubrica di Cucina e territorio di casa nostra si fa sempre più interessante. C’è una novità infatti, un’amica ci ha chiesto di fare parte del nostro salotto culinario, per cui da oggi Cucina e Territorio di casa nostra, si arricchisce ulteriormente grazie alla partecipazione di Alessandra, che con il suo blog I sognatori di Cucina e nuvole, ci fa conoscere la cucina pugliese, la cucina della sua regione.
Cucina e territorio di casa nostra ogni mese, sceglie un argomento, un ingrediente e sulla base di questo ogni regione propone una sua ricetta tipica. Questo mese ha preso ispirazione dalla primavera e si sa a  maggio le giornate si allungano e il bel tempo ci fa pensare alle scampagnate, alle gite all’aperto. Noi di Cucina e Territorio abbiamo pensato di darvi qualche suggerimento proponendovi i
per cui per l’appuntamento di maggio abbiamo:
Cucina della Lombardia: Cucina Lodigiana “La Bertuldina”

Cucina del Friuli Venezia Giulia: Buzolai di blade

Cucina del Piemonte: Canestrelli di Ovada

Cucina della Toscana : La Schiacciata Fiorentina

Cucina del Lazio:  bocconotti di ricotta

Cucina della Campania :crostata di marmellata

Cucina della Basilicata:

Cucina della Puglia: Taralli con lo zucchero

Cucina della Sicilia: Dolci pesche siciliane ripiene di ricotta

Cucina della Calabria (io): Cuddureddi calabresi con pasta madre

Cuddureddi calabresi con pasta madre

 

cuddureddi calabresi con pasta madre2

I cuddureddi calabresi sono le ciambelline fritte con la patata all’interno nell’impasto, con lo zucchero semolato sopra. Queste frittelle non mancano a Carnevale, a Pasqua, nei giorni di festa in genere,  ma anche nei pic nic perchè fanno la gioia dei piccoli, ma anche dei grandi.

Io le ho preparate con il lievito madre e il risultato è stato meraviglioso, anzi di più!!!

La ricetta è della bravissima calabrese Sara Papa, maestra nell’arte della panificazione.

Procedimento

In una ciotola sciogliere il lievito con l’acqua. Aggiungere la farina ed impastare. Sbucciare le patate, ridurle a purè ancora calde e unirle alla farina assieme allo strutto e al sale. Con la planetaria seguire lo stesso procedimento usando il gancio a foglia a velocità minima.

Impastare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo e lasciarlo lievitare fino al raddoppio. Io ho impastato la sera ed ho lasciato lievitare tutta la notte.
Ribaltare l’impasto sulla spianatoia e dividerlo in pezzi da 100 g cadauno, con le mani unte dare la forma di palline e lasciare lievitare su una teglia unta per circa 30 minuti.

Formare un foro al centro delle palline con le dita, allargarlo e friggerle nell’olio bollente. Nel foro delle ciambelle, inserire il manico di un cucchiaio di legno, girarlo per pochi secondi in maniera tale da non farlo richiudere, Fare dorare le ciambelle prima da un lato, poi dall’altro, scolarle e farle asciugare su carta assorbente. Passare i cuddureddi calabresi con pasta madre, in un piatto con lo zucchero semolato e servire.

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La rubrica di Cucina e territorio di casa nostra vi dà appuntamento al 19 giugno. Per gli aggiornamenti vi invito a visitare la sua pagina di Face Book.

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Pesce spada con il salmoriglio

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Pesce spada con il salmoriglio

By 19 giugno 2015

Il pesce spada al salmoriglio, è una ricetta tipica sicula calabrese. E' il piatto dell'estate, leggero, fresco e gustoso, si prepara in pochissimo tempo.

  • Tempo di preparazione : 15 minutes
  • Tempo cottura : 5/6 minutes

Ingredienti

Pesce spada con il salmoriglio. Oggi è 19 giugno, giorno in cui io assieme alle mie amiche di Cucina e Territorio di casa nostra, pubblichiamo la nostra ricetta per la rubrica mensile del  piatto regionale. Il tema scelto per questo mese, è particolare, perchè i piatti avranno come protagoniste le erbe aromatiche, per cui per il mese di giugno abbiamo:

Ricette con le erbe

Cucina della Lombardia: Frittata alle Erbe Fini 

Cucina del Friuli Venezia Giulia: Gnocchi alle erbe di ovaro

Cucina del Piemonte: Maiale alla salvia – Animà ncu a sòlvia

Cucina della Toscana : Scarpaccia salata

Cucina del Lazio: Pasta alla checca

Cucina della Campania: Zuppa estiva

Cucina della Basilicata: Focaccia rossa

Cucina della Puglia: Frittata barese con cipolla rossa ed erbe aromatiche

Cucina della Calabria (io): Pesce spada in salmoriglio

Pesce spada con il salmoriglio

pesce spada con il salmoriglio1

Come riportato su Wikipedia, il salmoriglio (salmurigghiu o salamarigghiu) è una salsa tipica sicula-calabrese preparata per condire carni o pesce alla griglia. Il pesce spada  è molto presente sulle tavole calabresi, assieme al tonno è considerato il pesce simbolo della gastronomia calabrese. Viene preparato in diversi modi, ma a mio avviso, con il salmoriglio il pesce spada mantiene intatto il suo sapore e le sue proprietà nutritive. Il pesce spada con il salmoriglio (pisci spada cu salmurigghiu), viene preparato spesso in estate, in quanto è una ricetta semplice e leggera ed è solitamente accompagnato da un’insalata fresca.

L’ideale sarebbe arrostire il pesce spada su una griglia sopra la brace, ma anche con la griglia in ghisa si ottengono ottimi risultati, l’importante è non prolungare troppo la cottura, altrimenti il pesce spada risulta asciutto e stopposo.

Preparare il salmoriglio.

In una ciotola mettere l’olio, il succo di limone e un cucchiaio di acqua calda. Emulsionare velocemente con una frusta, aggiungere il prezzemolo tritato, l’origano e l’aglio schiacciato. Io ho preferito lasciarlo intero. Continuare a mescolare e aggiungere il sale ed il pepe tritato al momento. La salsa deve essere mantenuta tiepida, se preparata in inverno va lasciata a bagnomaria.

salmoriglio

Alcuni mettono nel salmoriglio, il pesce spada a marinare per circa un’ora, io ho preferito spennellarlo un pò.

Riscaldare per bene la griglia e cucinare il pesce spada, non più di 3 minuti per lato.

Su un piatto mettere un pò di salmoriglio, posizionare il pesce spada e mettere ancora salmoriglio. Regolare di sale e servire il pesce spada con il salmoriglio caldissimo. Eventualmente si può mantenere caldo su una pentola a bagnomaria.

 

La rubrica di Cucina e territorio di casa nostra vi dà appuntamento al 19 luglio. Per gli aggiornamenti vi invito a visitare la sua pagina di Face Book.

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Ciambella di tonno, n’duja e cipolla di Tropea

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Ciambella di tonno, n’duja e cipolla di Tropea

By 19 luglio 2015

La Ciambella di tonno, 'nduja e cipolle di Tropea, è una torta rustica il cui profumo la rende particolarmente invitante.

Ciambella di tonno, n’duja e cipolla di Tropea.

Oggi è 19 luglio e per l’ appuntamento di questo mese, la rubrica di Cucina e territorio di casa nostra, ha scelto un tema fedele al periodo per cui le ricette che vi proponiamo le mie amiche ed io, sono  I piatti regionali per l’estate. Con le mie amiche abbiamo pensato di portarvi l’estate in tavola scegliendo un piatto che in base alla propria regione, meglio rappresenta questa stagione.

Ecco quindi le proposte di Cucina e territorio di casa nostra per il mese di  luglio :

I piatti regionali per l’estate

Cucina della Lombardia: Strachìn Gelàd – Stracchino Gelato

http://ledeliziedellamiacucina.blogspot.com/2015/07/cucina-lodigiana-strachin-gelad.html

Cucina del Friuli Venezia Giulia:http://nuvoledifarina.blogspot.com/2015/07/pasta-crema-con-la-panna-blejska-kremna.html

Cucina del Piemonte:

Cucina della Toscana :

Cucina del Lazio: pomodori col riso http://www.acquaefarina-sississima.com/2015/07/cucina-del-lazio-pomodori-col-riso.html

Cucina della Campania : montanara,pizza fritta

Cucina della Basilicata:

Cucina della Puglia: Acqua, olio e sale

http://www.isognatoridicucinaenuvole.it/2015/07/acqua-olio-sale.html

Cucina della Sicilia:

Cucina della Calabria (io) :ciambella di tonno, n’duja e cipolla di Tropea

Ciambella di tonno, n’duja e cipolla di Tropea

ciambella di tonno, n'duja e cipolle di Tropea2

Ricetta presa dal libro Tutta la bontà del pane di Sara Papa, chef calabrese.

Le torte rustiche in Calabria vengono chiamate pitte. La ciambella di tonno, n’duja e cipolla è quindi una pitta  il cui ripieno è costituito da tre degli ingredienti tipici della regione: il tonno pizzitano, la n’duja di Spilinga e la cipolla di Tropea.

Procedimento:

Sciogliere il lievito (madre o di birra) nell’acqua ed unire la farina. Impastare ed aggiungere l’olio ed il sale.

Lavorare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo e trasferirlo in una ciotola leggermente unta di olio. Lasciare riposare e dopo circa trenta minuti, rimpastare un pò e lasciare lievitare il composto fino a quando avrà raddoppiato il suo volume.

Ribaltare l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinato (l’impasto deve cadere da solo, lentamente). Con le mani stendere l’impasto delicatamente, ricavandone un rettangolo dello spessore di un cm. Distribuire sopra le cipolle tagliate a fette sottili e soffritte leggermente con un filo di olio d’oliva, il tonno a pezzettoni e la n’duja a fiocchetti.

Arrotolare l’impasto dal lato più lungo, senza stringere troppo e posizionare la ciambella in uno stampo da 26-28 cm imburrato ed infarinato. Io ho preferito una teglia ricoperta da carta forno.

Lasciare lievitare un’altra mezz’oretta e cucinare poi in forno preriscaldato, a 180° C per circa 40 minuti.

Sfornare e servire.

Perfetta per i buffet o per le scampagnate, la ciambella di tonno, n’duja e cipolle di Tropea si può gustare sia calda che fredda. Io l’ho accompagnata ad una freschissima insalata di pomodori.

ciambella di tonno, n'duja e cipolle di Tropea

 

La rubrica di Cucina e territorio di casa nostra va in vacanza, per cui vi dà appuntamento al 19 Settembre.

Per gli aggiornamenti vi invito a visitare la sua pagina di Face Book.

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Mostarda di uva fragola

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Mostarda di uva fragola

By 19 settembre 2015

La mostarda di uva fragola è una ricetta tipica calabrese, in realtà è una confettura di uva da gustare a merenda o abbinata a carne grigliata e formaggi.

Ingredienti

Mostarda di uva fragola. Dopo oltre un mese che non pubblico e che non sono presente sul web, rieccomi finalmente con una ricetta. Da oggi infatti, dopo la pausa estiva, riprende per me e per le mie amiche che ne facciamo parte, l’ appuntamento mensile con la  rubrica regionale di Cucina e Territorio di casa nostra.

Per questo mese le ricette avranno come tema i frutti della terra ed io mi sono lasciata ispirare dall’uva fragola anche perchè l’ho presa dalla campagna di mio padre.

Come riportato su Wikipedia, con il termine uva fragola si identificano una serie di varietà di uva da tavola e da vino derivate dalla Vitis labrusca specie di origine nordamericana.

Il nome deriva dal suo profumo che ricorda appunto quello della fragola, ha un sapore molto dolce ed avendo una bassa gradazione, è soprattutto utilizzata come uva da tavola.

Troviamo diverse varietà, io per preparare la mostarda di uva fragola, ho utilizzato la fragola precoce sia bianca che nera che matura da fine agosto fino alla fine di settembre.

Io oggi vi propongo la ricetta che preparava mia madre. In realtà l’uva fragola non ci piaceva  e questo era un ottimo modo per consumarla. In Calabria viene chiamata mostarda, ma in effetti è una confettura di uva e può essere consumata per accompagnare la carne o i formaggi, o semplicemente spalmata come per le classiche confetture di frutta.

Mostarda di uva fragola

mostarda di uva a fragola

 

Staccare gli acini dell’uva dai raspi, lavarli accuratamente e asciugarli un pò. Metterli in una pentola d’acciaio, con una mela con tutta la buccia, la scorza grattugiata ed il succo di un limone.

La buccia di mela ed il limone, contengono la pectina naturale, una sostanza che serve per addensare le confetture in genere.

Cuocere a fiamma bassa per circa 40 minuti, fino a quando i chicchi si sfaldano.

mostarda di uva fragola

mostarda di uva fragola

Togliere dal fuoco, fare raffreddare un poco e versare in un passaverdure per eliminare bucce e semini. Pesare il succo ottenuto e versare nuovamente nella pentola. Aggiungere lo zucchero che dovrebbe essere circa 200 g per un kg di succo. L’uva fragola è molto dolce e molti preferiscono preparare la mostarda senza zucchero.

Cuocere l’uva per circa un’ora, mescolando sempre, fino a quando raggiunge la consistenza desiderata facendo la prova con il piattino.

Versare la mostarda di uva fragola ancora bollente in vasetti di vetro, possibilmente nuovi, precedentemente sterilizzati come indicato qui. Tappare e tenere i vasetti capovolti, fino a raffreddamento.

 

Ora vi invito a dare un’occhiate alle proposte  di Cucina e territorio di casa nostra per il mese di Settembre il cui tema è appunto i frutti della terra:

LAZIO: acquacotta viterbese 

CAMPANIA :biancomangiare del poverello

PUGLIA: Vincotto di uva

BASILICATA Strascinate con la ricotta e pomodori secchi

FRIULI VENEZIA GIULIA: marmellata di uva bianca

TOSCANA : Schiacciata con l’uva 

CALABRIA io: Mostarda di uva a fragola

La rubrica di Cucina e Territorio di casa  nostra vi dà appuntamento al 19 ottobre h 9.30.

cucina regionala

 

 

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Lagane con fagioli e ‘nduja

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Lagane con fagioli e ‘nduja

By 19 ottobre 2015

Ricetta tipica regionale della Calabria: pasta fresca abbinata ai fagioli ed al gusto unico della 'nduja. Una prelibatezza.

  • Tempo cottura : 5 minutes

Ingredienti

Lagane con fagioli e nduja è la mia proposta per la rubrica regionale di Cucina e territorio di casa nostra, che per questo mese ha come tema “ Ricordi autunnali in pentola”. Le mie amiche ed io  abbiamo pensato ai primi freddi ed al calore che solo i piatti della nostra tradizione familiare, ci sanno regalare.

Le lagane con fagioli e ‘nduja è un piatto che mia madre fa spesso, con l’arrivo delle prime piogge. Quando io ed i miei fratelli eravamo piccoli, non mangiavamo con piacere i fagioli ed allora mia madre ci diceva di aiutarla a preparare le lagane una pasta fresca fatta semplicemente con acqua e semola. Tipica delle regioni meridionali, la forma ricorda le pappardelle, solo che è più corta. Eravamo felici di aiutarla in cucina e questo ci faceva apprezzare di più il piatto. Per renderlo ancora più gustoso, mia madre lo arricchiva con poca ‘nduja, che a casa mia tuttora, non manca mai. La ricetta delle lagane con fagioli e ‘nduja, è veramente semplice e se si hanno i fagioli già cotti e si preferisce usare pasta confezionata, è anche velocissima.

Lagane con fagioli e ‘nduja

lagane con fagioli e 'nduja

La sera prima sciacquare i fagioli e lasciarli a bagno con acqua fredda, per tutta la notte, con un pò di bicarbonato.

La mattina sciacquare nuovamente i fagioli e metterli in una pentola possibilmente di coccio, coperti con acqua fredda, uno spicchio di aglio ed una costa di sedano. Fare cuocere, ci vorrà circa un’oretta, e poi quasi a fine cottura, regolare di sale.

Preparare la pasta.

Sulla spianatoia mettere la farina e fare la classica fontana. Al centro mettere un pizzico di sale ed a filo, aggiungere l’acqua tiepida. Aggiungere poco alla volta ed impastare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.

Io ho fatto con la planetaria usando il gancio a foglia.

Lasciare riposare l’impasto coperto con un canovaccio pulito, per circa 30 minuti.

Stendere poi con il mattarello, una sfoglia non troppo sottile, fare asciugare un pò, spolverarla di farina ed arrotolarla sul mattarello. Sfilare il mattarello e ricavare con un coltello ben affilato, delle strisce larghe 3 cm e lunghe circa 10 cm. Fare asciugare su un piano spolverato di farina.

Preparare il condimento.

In un tegame fare soffriggere uno spicchio di aglio con un filo di olio d’oliva, eliminare l’aglio ed aggiungere i fagioli, la ‘nduja ed i pomodori lavati, pelati,senza semi e tagliati a pezzettini. Regolare di sale e lasciare consumare qualche minuto.

Cucinare le lagane, scolarle piuttosto al dente ed unirle al condimento. Amalgamare il tutto, aggiungendo poca acqua di cottura della pasta.

Servire le lagane con fagioli e ‘nduja con prezzemolo tritato molto finemente.

Le lagane con fagioli e ‘nduja è una ricetta preparata con ingredienti semplici, facilmente reperibili ed economici, del resto come tutti i piatti della tradizione.

La rubrica di Cucina e territorio di casa nostra vi dà appuntamento al 19 novembre, ma prima di salutarvi vi invito a dare un’occhiata alle altre proposte delle mie amiche di cucina tipica regionale.

cucina regionala

 

 

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Pipi e patati (peperoni e patate)

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Pipi e patati (peperoni e patate)

By 4 novembre 2015

Pipi e patati (peperoni e patate) è un piatto della tradizione calabrese. Semplice, povero, ma veramente buono.

  • Tempo cottura : 15 minutes

Pipi e patati (peperoni e patate) è una ricetta tipica calabrese. Solitamente i pipi e patati (peperoni e patate) vengono preparati come contorno per accompagnare piatti di carne, di maiale in particolare in questo periodo. Una volta questo in realtà era considerato un piatto unico, il pane ne veniva imbottito e con queste colazioni si pranzava specialmente quando si lavorava nei campi e si stava una giornata fuori casa.

Ora è diventato un piatto tradizionale e nei ristoranti di cucina tipica, è un piatto di degustazione e lo troviamo spesso tra gli antipasti oppure come dicevo prima, tra i contorni. D’estate in Calabria è tempo di sagre e manifestazioni e tra i piatti proposti non manca questo piatto saporito. Un classico: il panino con salsiccia, pipi e patati!!!

Come tutte le ricette, ci sono diverse varianti, io i pipi e patati (peperoni e patate), approfittando delle patate nuove, cioè appena raccolte, li ho preparati così come fa la mia mamma, sarà, ma per me è la migliore.

Pipi e patati (peperoni e patate)

pipi e patati (peperoni e patate)2

La ricetta è molto semplice, l’importante è usare del buon olio extravergine d’oliva, patate di ottima qualità, e i peperoni devono essere freschi, possibilmente di diverso colore, per rendere il piatto ancora più invitante.

Lavare i peperoni ed eliminare la parte superiore ed i semi. Asciugarli e tagliarli a strisce.

Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a pezzi piuttosto grossi. Metterli in una scodella con l’acqua aperta a filo, per far parte una parte del loro amido.

In una padella mettere olio abbondante ed aggiungere la cipolla tagliata sottile, i peperoni e salare. In un’altra padella mettere l’olio e una volta bollente, aggiungere le patate scolate ed asciugate con un canovaccio pulito.

Una volta dorate le patate trasferirle nella padella con i peperoni e completarne la cottura per amalgamarne i sapori. In base ai propri gusti, aggiungere un peperoncino piccante e regolare di sale.

Trasferire i pipi e patati (peperoni e patate) in un piatto di portata e servire. Io li ho mangiati come contorne a dell’ottima salsiccia piccante.

Io vi consiglio di provare questo piatto, semplice, povero, ma saporito, che vi conquisterà per il profumo prima e per il sapore poi.

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Broccoli affogati (vrocculi affucati)

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Broccoli affogati (vrocculi affucati)

By 19 novembre 2015

I broccoli affogati (vrocculi affucati) sono un piatto povero del Cucina tipica calabrese, accompagnano i secondi di carne, ma sono anche ottimi per condire la pasta.

  • Tempo cottura : 30 minutes

Ingredienti

Broccoli affogati (vrocculi affucati). Come ogni 19 del mese,  oggi vi propongo la mia ricetta regionale per la rubrica di Cucina e territorio di casa nostra. Il tema di questo mese è l’orto di Novembre, per cui i  piatti avranno come protagonista le verdure, gli ortaggi e tutti i prodotti che la terra ci regala in questo periodo.

Giorni fa sono stata a casa dei miei e mia madre aveva dei broccoli bellissimi, i broccoli calabresi, freschi perchè appena raccolti dall’orto di mio padre. Mia madre li ha cucinati come da ricetta tipica della mia regione, la Calabria la stessa che vi propongo oggi.

E’ una ricetta molto semplice, economica e veloce. Il sapore è particolare e tanto buono.

I broccoli affogati (vrocculi affucati) solitamente vengono preparati come contorno, ma possono costituire anche il condimento della pasta, di formato corto.

Broccoli affogati (vrocculi affucati)

Broccoli affogati (vrocculi affucati)

Preparazione

Nettare i broccoli, eliminare i gambi e le foglie grandi, lasciare quindi le cime e le foglie più tenere. Lavarli sotto l’acqua corrente. In una padella mettere un filo di olio d’oliva e fare soffriggere uno spicchio di aglio con un peperoncino piccante. Quando l’aglio assume un colore dorato, aggiungere i broccoli senza scolarli e coprire con un coperchio un pò più piccolo della pentola. I broccoli dovranno cucinarsi a fuoco lento, con la loro stessa acqua, da qui il nome affogati, e dovranno essere mescolati il meno possibile per non sfaldarli, magari muovendo la stessa padella. Cuocere i broccoli affogati (vrocculi affucati) per circa 30 minuti.

Salare a metà cottura e servire i broccoli affogati (vrocculi affucati), tiepidi, con un filo di olio d’oliva.

La rubrica di Cucina e territorio di casa nostra vi dà appuntamento al 19 dicembre.

Ecco le proposte di questo mese: L’orto di novembre 19.11.2015

 

cucina regionala

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Giurgiulena torrone di sesamo

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Giurgiulena torrone di sesamo

By 19 dicembre 2015

La giurgiulena torrone di sesamo di origine araba, è il torrone tipico calabrese e siciliano.

  • Tempo cottura : 60 minutes

Oggi è 19 dicembre, il Natale è alle porte ed allora per l’appuntamento mensile, la rubrica di Cucina e Territorio di casa nostra, ha scelto una ricetta della tradizione regionale che ha come tema questa bellissima festa e più precisamente il tema scelto è Ricette di Natale della nonna.

Queste sono le proposte per il mese di Dicembre

Silvia (Lazio) nociata 

Ilenia (Toscana) Brutti Boni pratesi o Mandorlati di San Clemente

Alessandra (Puglia) Lampascioni indorati e fritti 

Carla (Lombardia) Pucia Dulsa – Crema di Mascarpone

NADINA ( Basilicata ) Struffoli, ricetta Nonna Rosa

Giovanna (Calabria) io: Giurgiulena il torrone di sesamo

 Giurgiulena torrone di sesamo

giurgiulena torrone di sesamo

La Giurgiulena torrone di sesamo come riportato su Wikipedia, viene anche chiamata giuggiulena o cubaita ed è un torrone di origine araba tipico della Calabria e della Sicilia, preparato con il sesamo, chiamato appunto giuggiulena. Le versioni più arricchite prevedono anche la mandorla, la nocciola e la buccia di arancia.

La preparazione è semplice, richiede solo un pò di pazienza perchè è necessaria circa un’ora, il tempo necessario che lo zucchero si caramelli.

Preparazione

Verificare che il sesamo non contenga pietre o foglie, in tal caso sciacquarlo utilizzando un colino a trame molto fitte ed asciugarlo.

Tostare leggermente le mandorle e farle raffreddare.

In una pentola antiaderente dalle dimensioni adeguate, mettere il sesamo e fare tostare su fiamma moderata per circa 10 minuti, aggiungere quindi lo zucchero ed il miele. Fare sciogliere ed aggiungere le mandorle e le nocciole tostate.

Cuocere sempre a fuoco moderato, girando continuamente. Aggiungere la buccia di limone o di arancia grattugiata a pochi minuti dalla fine della cottura.

La giurgiulena  torrone di sesamo sarà pronto dopo circa un’ora, quando avrà assunto un colore ambrato.

Versare il torrone su un piano inumidito con un  pò di succo di arancia e con due mezze arance o limoni, compattare il torrone e con un mattarello stenderlo dandogli uno spessore di mezzo dito. In base ai propri gusti, si possono decorare con zuccherini colorati, io ho preferito non metterli.

A questo punto il profumo di sesamo tostato avrà invaso la vostra casa.

Lasciare raffreddare la giurgiulena torrone di sesamo qualche minuto e poi con un coltello tagliare la giurgiulena torrone di sesamo a strisce e poi ricavare dei rombi.

Lasciare raffreddare completamente ed aspettare un giorno prima di consumarlo.

La giurgiulena il torrone di sesamo può essere servita su foglie di arancio, per renderla ancora più aromatizzata.

La rubrica di Cucina e territorio di casa nostra augura a tutti voi Buone Feste e vi dà appuntamento al 19 gennaio 2016. Auguriiii

Cucina e Territorio di Casa Nostra

 

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Capretto al forno ara carcara

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Capretto al forno ara carcara

By 13 gennaio 2016

Il capretto al forno ara carcara è un piatto unico completo, tipico di Bisignano (Cs)

  • Tempo cottura : 02h 00min
  • Rating 5 stars - based on 1 review(s)

Ingredienti

Capretto al forno ara carcara

Il capretto al forno ara carcara è una ricetta tipica di Bisignano.

Bisignano è una cittadina della provincia di Cosenza, le cui origini non sono certe, ma i numerosi ritrovamenti ne attestano la sua antichità e la sua importanza. Di sicuro si sa che fosse la città più importante dei Bruzi. Le sue attività economiche erano legate all’artigianato, alcune delle quali sono sopravvissute all’evoluzione tecnologica, e più precisamente troviamo le arti della liuteria, della lavorazione del ferro e della lavorazione della ceramica.

L’arte dei vasai, i pignatari, veniva tramandata di padre in figlio e tuttora rappresenta una delle attività principali produttive della zona.

Il capretto al forno ara carcara, è una piatto tipico dei vasai di Bisignano, che usavano le fornaci chiamate appunto carcare, ancora calde, dopo la cottura delle ceramiche, per infornare il capretto così preparato sigillandone il coperchio con l’argilla.

Il titolo di questa ricetta mi ha incuriosita ed è per questo che ho voluto approfondire e domenica l’ho preparato a pranzo. E’ un piatto semplice, come tutti quelli della tradizione e particolarmente gustoso per le presenza degli aromi. La cottura avviene interamente in forno per cui è un pò lunga, per accorciare i tempi si può fare ina precottura a gas e poi completala in forno. Io consiglio la prima, sarà più lenta, ma ne vale la pena.

Capretto al forno ara carcara

capretto al forno ara carcara

Procedimento ricetta capretto al forno ara carcara

Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a pezzi non troppo piccoli altrimenti si sfaldano troppo. Sbucciare la cipolla e affettarla, spezzettare il peperoncino fresco, lavare i pomodorini, privarli dei semi e tagliarli a cubetti. Lavare il capretto tagliato a pezzi e metterlo a scolare. In una ciotola capiente mettere il capretto con tutti gli ingredienti preparati, aggiungere il sedano ed il prezzemolo spezzettati e condire con olio e sale.

capretto al forno ara carcara

Trasferire il tutto in tegame possibilmente di coccio. Io non ce l’ho delle dimensioni adeguate, per cui ho usato una teglia antiaderente. Coprire con il coperchio e cuocere in forno caldo a 170° C per circa 2 ore. Il tempo di cottura varia in base all’età del capretto. Io ho impiegato meno tempo.

Trenta minuti prima dalla fine della cottura ho tolto il coperchio per rosolare un pò.

Sfornare e servire subito il capretto al forno ara carcara.

 

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Carne di maiale e uova

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Carne di maiale e uova

By 19 gennaio 2016

un piatto tipico della cucina calabrese che abbina la carne di maiale alle uova.

  • Tempo cottura : 5 minutes

Carne di maiale e uova  ricetta tipica calabrese.

Il 19 di ogni mese è per me una data importante, chi mi segue lo sa, con le mie amiche di Cucina e territorio di casa nostra ho infatti un appuntamento, quello di pubblicare una ricetta regionale.  Come tema per la prima ricetta dell’anno sono state scelte le uova, per cui nei nostri piatti le troverete cucinate in svariati modi.

La mia prima ricetta per questa rubrica è stata la Frittata cu ricotta e suprissata, non mi andava di ripetermi con un’altra frittata calabrese, che in effetti vengono preparate in svariati modi, ho quindi cercato un’altra ricetta che contenesse le uova e visto il periodo, ho scelto questa

Cane di maiale e uova

carne di maiale e uova

Carne di maiale e uova è un piatto tipico di Corigliano Calabro, comune della provincia di Cosenza e la ricetta è presa dal libro Calabria Golosa.

Per questo piatto si consiglia la carne di maiale utilizzata per fare le salsicce, possibilmente tagliata al coltello.

In una padella mettere un filo d’olio d’oliva e cucinare la carne. Regolare di sale e pepe, sbattere le uova ed aggiungerle alla carne. Mescolare ed in base ai propri gusti, aggiungere le olive. Io ho preferito non metterle per non appesantire ulteriormente il piatto. Servire subito. Io ho accompagnato la carne di maiale e uova, con fettine di pane tostato.

La rubrica di cucina e territorio vi dà appuntamento al prossimo mese, il 19 febbraio e nel frattempo vi invito a leggere le altre proposte delle mie amiche passando dai loro blog:

SILVIA (Lazio) http://frittata con il lesso

ALESSANDRA (Puglia): frittata classica barese 

ILENIA (Toscana): acquacotta maremmana 
Nadina (Basilicata): frittata-dolce-ricetta-lucana
PAOLA (Campania): trippa di uova
STEFANIA (Friuli Venezia Giulia): uova al funghetto

Giovanna (io) Calabria: Carne di maiale e uova.

o andando a visitare la pagina di Cucina e territorio di casa nostra

cucina regionala

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Coniglio alla cacciatora alla calabrese

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Coniglio alla cacciatora alla calabrese

By 19 febbraio 2016

Il coniglio alla cacciatora alla calabrese è un piatto tipico della tradizione contadina, che viene proposto in tutta Italia anche se con ingredienti diversi, che variano da regione in regione.

  • Prep Time : 60 minutes
  • Cook Time : 45 minutes

Ingredients

Instructions

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coniglio alla cacciatora alla calabrese

Il coniglio alla cacciatora alla calabrese l’ho preparato per la rubrica mensile di Cucina e territorio di casa nostra. Prima di parlare della ricetta, con piacere vi informo che il nostro salotto da questo mese ospita una nuova amica, Rita Mighela che con il suo blog Pane e gianduia, ci fa conoscere le cucina sarda.

Il tema di questo mese è “La vecchia fattoria” per cui le nostre ricette tradizionali, avranno come ingredienti, prodotti dell’orto ed animali da cortile. Tante ricette gustose!!! Io partecipo con Il coniglio alla cacciatora alla calabrese.

Coniglio alla cacciatora alla calabrese

Il coniglio alla cacciatora alla calabrese è in realtà, una ricetta tipica dell’Italia tutta perchè anche se con qualche piccola variante da regione a regione, fa parte della tradizione contadina che sfruttando i prodotti che facilmente riusciva a reperire, riusciva a portare in tavola piatti gustosi e semplici.

Il coniglio può essere sostituito dal pollo o ancora da animali di cacciagione. Io ho preferito una versione in bianco, senza pomodoro, perchè a mio avviso più delicata.

 

coniglio alla cacciatora alla calabrese

Preparazione de Il coniglio alla cacciatora alla calabrese.

Tagliare a pezzi il coniglio e lavarlo sotto l’acqua corrente. Metterlo a scolare ed asciugarlo con della carta assorbente da cucina.

In una pentola antiaderente, se di coccio ancora meglio, soffriggere l’olio con uno spicchio di aglio, un peperoncino piccante e la salvia. Aggiungere il coniglio e farlo rosolare prima da un lato e poi dall’altro, regolare di sale ed aggiungere l’aceto. Fare evaporare ed aggiungere un bicchiere di acqua. Coprire con un coperchio e fare consumare a fuoco lento. Ci vorranno almeno 45 minuti di cottura.

Servire il coniglio alla cacciatora caldissimo, eventualmente per riscaldarlo prima di portarlo, aggiungere poco vino.

Io l’ho servito con cime di broccoli sbollentati, ma anche le patate arrosto o un pò di polenta, vanno benissimo.

La nostra rubrica di cucina regionale, vi dà appuntamento al 19 marzo, ma prima vi lascio le proposte delle mie amiche che troverete anche sulla nostra pagina Face Book di Cucina e e Territorio di casa nostra.

cucina e territorio di casa nostra

Proposte di Cucina e territorio di casa nostra mese di Febbraio ” Nella vecchia fattoria”

 

 

 

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Ncinetti biscotti calabresi con glassa di zucchero

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Ncinetti biscotti calabresi con glassa di zucchero

By 19 marzo 2016

Ncinetti biscotti calabresi ricoperti di glassa e decorati con zuccherini colorati, sono dolci tipici preparati a Pasqua e per tutte le occasioni importanti.

  • Cook Time : 20 minutes

Ingredients

Instructions

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Ncinetti biscotti calabresi con glassa di zucchero

Gli ncinetti biscotti calabresi, li ho preparati per la rubrica di Cucina e territorio di casa nostra, il salotto culinario che mensilmente propone un piatto regionale in base al tema scelto.  Da questo mese la rubrica si fa ancora più interessante e più ricca, ospita infatti, la cucina di altre due amiche Katia per le Marche e Sonia per la Liguria.

Il tema di questo mese non poteva che essere pasquale ed io, per la mia regione, la Calabria, ho pensato di partecipare proponendo gli ncinetti, che sono dei biscotti ricoperti con glassa di zucchero che venivano preparati a Pasqua, per i matrimoni e per tutte le occasioni importanti. Leggendo sul web ho trovato diverse versioni, a cominciare dalla forma. In alcune ricette è anche prevista la bollitura prima di infornarli e nella glassa, c’è chi usa l’albume. Io ho preferito fare la ricetta di una mia vicina di casa, quando io ancora piccola, l’aiutavo a glassare i biscottini e a decorarli con i confettini di zucchero colorati.

Ncinetti biscotti calabresi con glassa di zucchero

Ncinetti biscotti calabresi con glassa di zucchero

Procedimento Ncinetti biscotti calabresi con glassa di zucchero
Nella planetaria mettere la farina setacciata con il lievito, un pizzico di sale, le uova, l’olio ed impastare con il gancio a foglia.  Trasferire l’impasto sulla spianatoia dividerlo in pezzi e ricavarne dei cordoncini lunghi 10 cm circa. Dare la forma di ciambelline e posizionare i biscotti in una teglia ricoperta di carta forno.
Cuocere in forno caldo a 180° C per circa 20 minuti.
Nel frattempo preparare la glassa aggiungendo il succo di limone e poco alla volta, l’acqua necessaria per ottenere una glassa della densità desiderata, (io preferisco non farla troppo liquida).
Sfornare gli ncinetti biscotti calabresi con glassa di zucchero e passarli prima nella glassa e poi decorarli con gli zuccherini colorati.
Ncinetti biscotti calabresi con glassa di zucchero
Servire i biscotti solo quando la glassa si sarà indurita.
La rubrica di Cucina e territorio augura a tutti voi una Buona Pasqua e vi dà appuntamento al prossimo mese il 19 aprile, per gli aggiornamenti consultare la pagina.
cucina e territorio di casa nostra
Pasqua, ricette della tradizione (proposte del 19/03/2016)

Alessandra, Puglia – scarcella con le uova

Rita, Sardegna – Panada ai carciofi

Carla – Lombardia – “Resta” dolce Pasquale di Como 

Michela –  Piemonte il salame del papa

Paola-Campania : Pastiera con crema

Ilenia – Toscana : Capretto al forno

Nadina – Basilicata – Squarcieddo di Pasqua con la medicina ( ammoniaca per dolci )

Giovanna – Calabria (io): Ncinetti biscotti calabresi con glassa di zucchero

Katia – Marche : Crescia di Pasqua (salato)

Sonia – Liguria : canestrelli pasquali liguri (dolce)

Patrizia – Sicilia : ricetta della cassata siciliana classica

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Purpette i risu polpette di riso

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Purpette i risu polpette di riso

By 20 giugno 2016

Purpette 'i risu polpette di riso ricetta tipica regionale calabrese, che prevede l'uso della patata bollita nell'impasto.

  • Cook Time : 3-4 minutes

Ingredients

Instructions

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Purpette i risu polpette di riso

I purpette i risu polpette di riso le ho preparate per l’appuntamento con la cucina regionale. Ebbene si, con questa ricetta tipica calabrese, partecipo, dopo tre mesi, alla rubrica Di Cucina e Territorio di casa nostra, la rubrica che puntualmente pubblica piatti regionali, in base al tema scelto.

Eccezionalmente l’uscita è stata posticipata per oggi 20 giugno, perchè il 19 era domenica.

La rubrica per il mese di giugno, ha scelto un tema che piacerà sicuramente a tutti, le polpette, un tema che sarà di spunto per i nostri buffet e per le cene estive.  Ed allora polpettiamo?

Purpette i risu polpette di riso

purpette i risu polpette di riso

I purpette i risu polpette di riso mia madre le preparava spesso, soprattutto in occasione di scampagnate o di pranzi a mare. In Calabria le polpette di riso si fanno in due modi con o senza la patata bollita nell’impasto. Io le preferisco con le patate perchè richiedono meno burro, sono molto morbide e particolarmente buone.

Procedimento Purpette i risu polpette di riso

Mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua. Portare a bollore e cucinare il riso. Io ho usato il riso Guerrini S’Andrea. Scolare il riso e farlo raffreddare un pò. Bollire la patata, sbucciarla e schiacciarla ancora calda. In una scodella mettere il riso, la patata schiacciata, l’uovo, il sale, il formaggio grattugiato, il burro ed il pepe nero. La ricetta originale prevede anche il prezzemolo tritato, ma io per mio figlio, ho preferito non metterlo.

Amalgamare gli ingredienti e con le mani leggermente umide, prelevare un pò di riso, fare una pallina dalla dimensione di una noce e praticare al centro un incavo, mettere un pezzetto di provola e richiuderla. Compattare, passare prima nell’albume e poi nel pan grattato.

Friggere i purpette i risu polpette di riso in abbondante olio caldo, per tre o 4 minuti per lato, finchè non saranno di un bel colore dorato.

Una volta fritte, mettere su carta assorbente da cucina e servire calde, sono buone anche fredde.

Le polpette di riso si preparano in diverse regionali dell’Italia, seppure con varianti.

Cucina e territorio di casa nostra va in vacanza, augura a tutti voi una buona estate e vi dà appuntamento a settembre.

cucina e territorio di casa nostra

 

 

Proposte di Cucina e territorio di casa nostra mese di giugno 2016 ‘ Polpettiamo’

 

Altra ricetta di polpette di riso presente nel blog 

Palline di riso con besciamella e prosciutto

 

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Pasta pesce spada e zucchine

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Pasta pesce spada e zucchine

By 28 giugno 2016

Pasta pesce spada e zucchine è un primo dai sapori e dai profumi estivi. Ricetta semplice e veloce.

  • Cook Time : 20/30 minutes

Ingredients

Instructions

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Pasta pesce spada e zucchine

La pasta pesce spada e zucchine è un primo semplice tipico della mia regione, la Calabria.

Io ormai ho iniziato il mare, per cui il tempo da passare davanti ai fornelli e la voglia di cucinare, è sempre meno. Con il caldo di questi ultimi giorni, si preferiscono i cibi freschi anche se, ad un buon piatto di pasta non si rinuncia tanto facilmente, magari la sera accompagnato da un buon bicchiere di vino.

La pasta pesce spada e zucchine è un piatto con i profumi dell’estate, troviamo il limone, la mentuccia ed il finocchietto selvatico. Abbinamenti che ci fanno apprezzare il gusto delle cose semplici alla portata di tutti.

Pasta pesce spada e zucchine

pasta pesce spada e zucchineProcedimento

Lavare il pesce spada, eliminare la pelle ed asciugarlo con carta da cucina. Tagliarlo a cubetti e metterlo in una scodella con il succo di limone, la buccia grattugiata e l’olio d’oliva.

Lasciare marinare per 10/ 15 minuti.

Spuntare e lavare le zucchine e tagliarle a rondelle non troppo sottili.

In una padella antiaderente mettere un filo di olio d’oliva e fare soffriggere la cipolla tagliata sottile. Aggiungere le zucchine, regolare di sale ed unire il prezzemolo e la mentuccia. Cucinare per pochi minuti, eventualmente aggiungendo poca acqua e mettere da parte. Lasciare le zucchine intere, non fare cucinare troppo.

Scolare il pesce spada dalla marinata e arrostirlo sulla piastra calda. Regolare di sale e pepe e trasferirlo nella padella con le zucchine.

Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Per me i Gemelli di pasta Baronia. Scolare la pasta al dente e trasferirla nella padella con il condimento. Fare consumare un pò a fiamma vivace con poca acqua di cottura della pasta.

Impiattare e servire la pasta pesce spada e zucchine con l’aggiunta del finocchietto selvatico. Io ho usato quello secco, ma quello fresco è ancora più buono.

 

Per chi ama l’abbinamento del pesce con le zucchine vi suggerisco di provare anche questa ricetta presente nel blog:

Pennoni con tonno fresco e zucchine

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Pasta melanzane peperoni e nduja

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Pasta melanzane peperoni e nduja

By 21 luglio 2016

Pasta melanzane peperoni e nduja è un primo gustoso preparato con prodotti tipici calabresi: la cipolla di Tropea, il peperone a cornetto e la nduja.

  • Prep Time : 30 minutes
  • Cook Time : 20 minutes

Ingredients

Instructions

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Pasta melanzane peperoni e nduja

In questi giorni le temperature sicuramente più gradevoli, la voglia di rimettermi ai fornelli, ma anche la necessità di consumare i prodotti che stazionavano in frigo da diversi giorni, mi hanno spinto a riaprire la cucina.

Prossimamente posterò ricette semplici, veloci che possono essere uno spunto per i vostri menù estivi.

Inizio oggi con un primo Pasta melanzane peperoni e nduja. Ricetta calabrese, gustosa e profumata. Il peperone utilizzato è quello verde a cornetto, peperone tipico del sud Italia, del Salento in particolare, più carnoso della varietà che solitamente viene utilizzato per la frittura.

I peperoni a cornetto vengono raccolti e consumati per lo più verdi e non rossi, quando raggiungono la loro completa maturazione.

Pasta melanzane peperoni e nduja

pasta melanzane peperoni e nduja

Lavare le melanzane e tagliarle a cubetti. Lavare i peperoni, eliminare i semini e tagliarli a striscioline.

In una padella antiaderente fare soffriggere la cipolla tagliata sottile, con l’olio d’oliva. Aggiungere la melanzana, fare cucinare per qualche minuto ed aggiungere il peperone.  Cucinare ancora, finchè le verdure saranno ben cotte ed avranno la consistenza di una crema. Eventualmente aggiungere poca acqua, regolare di sale e completare con del basilico fresco, spezzettato.

In una scodella unire la ricotta  alla nduja ed aggiungerla al condimento di verdure.

Cucinare la pasta . Per una versione più veloce possono essere utilizzati gli strozzapreti come nel mio caso o qualsiasi altro formato di pasta. Il risultato sarà ancora più buono con le scilatelle fatte in casa, pasta tipica calabrese, per la ricetta potete dare un’occhiata qui.

Scolare la pasta al dente e trasferirla nella padella con il condimento.  Mescolare ed aggiungere poca acqua di cottura della pasta per amalgamare meglio.

Impiattare e servire subito la pasta melanzane peperoni e nduja.

A discrezione aggiungere una spolverata di parmigiano grattugiato o della ricotta dura siciliana.

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Linguine con alici finocchietto e buccia di limone

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Linguine con alici finocchietto e buccia di limone

By 12 ottobre 2016

Linguine con alici finocchietto e buccia di limone. Un piatto economico, ma particolarmente gustoso

  • Prep Time : 15 minutes
  • Cook Time : 10 minutes

Instructions

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Linguine con alici finocchietto e buccia di limone

Linguine con alici finocchietto e buccia di limone è un piatto che mangio ben volentieri al lido, Il Glauco, dove trascorro le mie estati al mare.

La pasta con le alici fresche, viene preparato spesso dalle mie parti.

Quasi tutti i ristoranti la propongono, la ricetta di base è sempre la stessa.

La mollica del pane sbriciolata viene unita al condimento di olio d’oliva, aglio e  alici. Con l’acqua di cottura della pasta, viene amalgamata. La pasta viene saltata in padella assieme al condimento e agli aromi.

Questi fanno la differenza. Quella che vi propongo, è la versione di Kinè, chef senegalese, che molto gentilmente mi ha passato la sua ricetta.

Tra i suoi ingredienti troviamo il finocchietto e la buccia di limone che conferiscono al piatto un gusto fresco e delicato ed è quella la sua particolarità.

Linguine con alici finocchietto e buccia di limone

LInguine con alici finocchietto e buccia di limone

Pulire le alici, eliminare la lisca e le interiora. Lavare sotto l’acqua corrente e metterle a scolare.

In una padella, mettere l’olio d’oliva e fare soffriggere uno spicchio di aglio. Eliminare l’agio ed aggiungere le alici, mescolare un pò e sfumare con il vino bianco. Fare evaporare il vino e togliere dal fuoco.

Cuocere la pasta. Per me Linguine di pasta Baronia, va bene qualunque pasta di formato lungo.

Nel frattempo in una ciotola mettere la mollica di pane, il pecorino ed un pò di parmigiano grattugiati (io ho meso solo il pecorino), la buccia di limone grattugiata. Mescolare ed amalgamare con un filo di oilo d’oliva ed un pò di acqua di cottura della pasta. Girare bene.

Scolare la pasta e versarla nella pentola con il condimento. Unire la mollica di pane e mescolare. Aggiungere ancora acqua di cottura per amalgamare meglio gli ingredienti. Completare con il finocchietto ed una spolverata di pepe grattugiato al momento.

Il pepe può essere sostituito con il peperoncino fresco.

Impiattare e servire le linguine con alici finocchietto e buccia di limone con qualche rametto di finocchietto ed un filo di olio d’oliva.

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