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Channel: Ricette Tipiche Calabresi – Pasta e non solo
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Involtini di alici ripieni al forno

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involtini di alici ripieni al forno

By 18 ottobre 2016

Involtini di alici ripieni al forno, ricetta dove la semplicità ed il gusto per gli ingredienti a basso costo possono dare i risultati migliori.

  • Prep Time : 30 minutes
  • Cook Time : 15 minutes

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Involtini di alici ripieni al forno

Gli involtini di alici ripieni al forno sono una ricetta tipica calabrese/siciliana.

Le alici ripiene vengono preparate con diverse varianti sia per quanto riguarda il ripieno che per quanto riguarda la cottura.

In molte ricette troviamo capperi, erbe aromatiche ( origano, prezzemolo) aglio, buccia di limone, il tutto amalgamato alla mollica di pane raffermo. Gli involtini, una volta confezionati, possono poi essere fritti o cotti in  forno.

Ho dato un’occhiata alle varie ricette di cucina calabrese presenti sia sui libri che sul web, ma ho sempre preferito preparare gli involtini di alici ripieni al forno, seguendo il metodo di mia madre.

Penso che questa ricetta sia un pò più leggera rispetto alle altre sia per il ripieno utilizzato, che per la cottura.

Io preparo spesso gli involtini di alici,  perchè, in poco tempo e con pochi soldi, cucino uno stuzzichino dal gusto delicato, che piace a tutti.

Involtini di alici ripieni al forno

involtini di alici ripieni al forno

Preparazione involtini di alici ripieni al forno

Pulire le alici:

eliminare la testa, le viscere e la lisca centrale.

Questa operazione deve essere fatta delicatamente, facendo attenzione a non staccare le due metà.

Sciacquare le alici sotto l’acqua corrente e metterle a scolare.

Per il ripieno, mettere in una scodella la mollica di pane sbriciolata.

Ammorbidirla con una spruzzata di vino bianco, un filo di olio d’oliva e poca acqua. Unire il prezzemolo, un pizzico di sale, il pepe macinato al momento ed il pecorino.

Amalgamare il tutto, in modo da avere un composto omogeneo.

Sul piano di lavoro mettere le alici aperte a libro con la parte interna rivolta verso l’alto.

Distribuirvi un pizzico di sale e spalmarvi il ripieno.

Arrotolare le alici in modo da formare gli involtini da fissare con gli stecchini.

Posizionare gli involtini in una teglia oleata, distribuirvi sopra della mollica grattugiata.

Cuocere in forno caldo a 190 °C per 10 minuti. Togliere dal forno, spruzzare gli involtini con succo di limone e continuare la cottura per altri 5 m.

Servire gli involtini di alici ripieni al forno, appena sfornati.

involtini di alici ripieni al forno

 

Per una versione fritta, basta passare gli involtini, una volta formati, nella farina e poi friggerli nell’olio bollente. 

 

La quantità degli ingredienti indicata, è orientativa, varia in base ai propri gusti e dipende se gli involtini vengono proposti come secondo, o come antipasto/stuzzichino.

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Pitta pane tipico calabrese

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pitta pane tipico calabrese

By 3 novembre 2016

Pitta pane tipico calabrese, è un pane rustico che si abbina a formaggi, salumi, la n'duja o ai classici peperoni e patate (pipi e patati).

  • Prep Time : 3h 00 min
  • Cook Time : 30 minutes

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Pitta pane tipico calabrese

pitta pane tipico calabrese

La pitta è legata ai miei ricordi dell’infanzia, quando mia madre con Maria, una nostra vicina di casa, faceva il pane. Era un appuntamento settimanale, andavano in campagna dove c’era il forno a legna della suocera di Maria.

Era un lavoraccio. La sera prima preparavano il lievito, rinfrescavano una parte dell’ultimo impasto conservato in frigo.

La mattina si alzavano presto e rientravano nel pomeriggio. Si impastava a mano e non era semplice. La difficoltà maggiore per loro però, era il forno, capire la temperatura giusta per infornare.

La pitta veniva infornata per prima e serviva proprio per testare la temperatura del forno.

La parola pitta deriva dalla traduzione greco/latina, significa schiacciata.

Dopo aver impastato i vari ingredienti, la si mette a lievitare. Una volta raddoppiato il suo volume, la si capovolge sul piano, si schiaccia un pò con le dita, si ricava un buco al centro e si inforna.

Io alla ricerca della ricetta giusta, ne ho testate due.

Una più gonfia e soffice che è piaciuta in particolare a mio figlio ed un’altra dal sapore più rustico, che si avvicina molto alla pitta pane tipico calabrese.

Quest’ultima è la ricetta che vi propongo oggi, la prima la proporrò in seguito con il nome di pitta soffice.

 

Pitta pane tipico calabrese – Procedimento

pitta pane tipico calabrese

Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida con lo zucchero. Io ho usato il lievito di birra, ma può essere sostituito con il lievito madre. Naturalmente i tempi di lievitazione, si allungheranno di molto.

Nella planetaria mettiamo la farina ed aggiungiamo il lievito sciolto con l’acqua.

Avviare la planetaria e cominciare ad impastare a bassa velocità, con la frusta K.

Aggiungere l’olio a filo con la planetaria in movimento. Dopo qualche minuto, unire il sale.

Continuare ad impastare per circa 15 minuti.

Rovesciare l’impasto sulla spianatoia infarinata e dare un giro di pieghe come indicato qui.

Dare la forma di una palla e metterlo in una ciotola oliata.

pitta pane tipico calabrese

Coprire e fare lievitare per circa 2 ore, fino al raddoppio di volume.

Rovesciare l’impasto su una teglia ricoperta da carta forno.

Schiacciare con le dita, ricavare un disco alto 1 cm e praticare il foro al centro

pitta-pane-tipico-calabrese2

Accendere il forno e cuocere a 200° C per circa 30 minuti.

L’ideale sarebbe cuocere la pitta pane tipico calabrese, nel forno a legna o in alternativa sulla pietra refrattaria, che spero di comprare presto.

pitta pane tipico calabrese

La pitta si accompagna a salumi, formaggi o ai classici peperoni e patate (Pipi e patati), per la ricetta vedi qui.

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Funghi sottolio ordinali e non solo

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funghi sottolio ordinali e non solo

By 16 novembre 2016

I funghi sottolio sono un ottimo stuzzichino che possiamo facilmente preparare in casa, basta seguire poche regole.

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Funghi sottolio ordinali e non solo

funghi sottolio ordinali e non solo

Il fungo ordinale è comunemente conosciuto come fungo delle nebbie.

La sua commestibilità è un pò discussa, ma nonostante questo, viene consumato abbastanza ampiamente.

Le sue carni piuttosto dure, hanno un sapore ed un odore forte ed intenso.

La tossina in realtà è presente da crudo ed è idrosolubile. Con particolari accorgimenti, il fungo può essere mangiato senza problemi.

Basta infatti effettuare la prebollitura, in un ambiente ben ventilato, prima di essere successivamente cucinato secondo la ricetta scelta.

Si raccomanda inoltre di non abusarne.

Per tutte le raccomandazioni inerenti al trattamento di questo fungo, la nebularis, vi rimando comunque a quanto riportato qui da Wikipedia.

Dalle mie parti i funghi ordinali vengono consumati e a me, li ha regalati un amico.

Io attenendomi scrupolosamente alle indicazioni di cui sopra, ho preparato i funghi ordinali sottolio.

La stessa ricetta, può essere utilizzata anche per altri tipi di funghi. In questo casa non va fatta la prebollitura e varia il tempo di cottura ( 8/15 minuti). Io ho sbollentato soltanto con aceto, senz’acqua, perchè come dice mia madre, l’acqua la rilasciano i funghi.

Funghi sottolio ordinali e non solo – procedimento

funghi sottolio ordinali e non solo

Pulire i funghi, eliminare le parti dure. Lavarli sotto l’acqua corrente e sbollentarli in acqua bollente per 30 minuti.

Scolare i funghi e tamponarli un pò, per fare perdere più acqua possibile.

In una pentola mettere l’aceto, fare bollire sul gas ed aggiungere i funghi.

Fare bollire per circa 10 minuti. Togliere i funghi e trasferirli su un canovaccio pulito.

Lasciare raffreddare ed asciugare.

Nel frattempo sterilizzare i vasetti di vetro come indicato qui.

Mettere i funghi nei barattoli, posizionarli a strati e di volta in volta distribuirvi aglio, finocchietto selvatico e peperoncino.

Salare e coprire per bene con olio dal gusto delicato.

Tappare i barattoli di vetro e conservarli in un luogo buio ed asciutto.

Consumare i funghi sottolio ordinali e non solo dopo un mese.

La presenza di:

  • patine o pallini bianchi,
  • gas ( tappo bombato),
  • cattivo odore o il cambiamento di colore dell’olio

lasciano intendere che all’interno del barattolo , si sono formati batteri o il botulino, per cui i funghi sono andati a male.

In tal caso buttare tutto.

Una volta aperti i barattoli di vetro, consumare i funghi in tempi brevi, di volta in volta, coprire i funghi di olio e conservare in frigo.

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Pesce spada alla ghiotta

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pesce spada alla ghiotta

By 6 dicembre 2016

Il pesce spada alla ghiotta è un piatto tipico calabrese e siciliano e si prepara soprattutto a Natale.

  • Cook Time : 30 minutes

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Pesce spada alla ghiotta

pesce spada alla ghiotta

Il pesce spada ha carni magre e gustose. Buono anche crudo, svariati sono i modi per cucinarlo per esaltarne il sapore senza comprometterne le proprietà nutritive.

Io per lo più lo preparo alla griglia, con il salmoriglio, per la ricetta vedi qui.

Questa volta ho voluto cambiare, scegliendo un’altra ricetta della tradizione.

Il pesce spada alla ghiotta (u piscispata a gghiotta), è infatti, un piatto della tradizione della  cucina calabrese e di quella siciliana.

La regione Calabria ha ottenuto dal ministero per le politiche agricole e forestali l’inserimento del pesce spada alla ghiotta nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.

Il pesce spada alla ghiotta lo troviamo in modo particolare, sulle tavole di Reggio Calabria e di Messina ed è uno dei piatti tipici di Natale.

Il pesce spada così preparato, è molto saporito e ricco, ci sono le olive, i capperi.

Il suo sughetto, è così buono, che viene utilizzato per condire la pasta.

Il pesce spada alla ghiotta, come tutte le ricette tradizionali, è cucinato con diverse varianti legate alla zona in cui viene preparato.

Io vi propongo la mia versione, quella che mi ha insegnato mia madre.

Cosa importante per la riuscita del piatto, è la qualità degli ingredienti utilizzati. Il pesce spada deve essere fresco e le fette tagliate piuttosto spesse.

Pesce spada alla ghiotta – Procedimento

pesce spada alla ghiotta

 

In un tegame mettere un dl di olio e fare soffriggere la cipolla tagliata sottile ed uno spicchio di aglio schiacciato.

Aggiungere i pelati, il prezzemolo tritato, il prezzemolo tagliato a rondelline ed un pizzico di sale.

Lasciare consumare ancora per un pò.

Aggiungere il pesce spada lavato e spellato.

Unire i capperi e mezzo bicchiere di acqua calda.

Fare bollire ed aggiungere le olive.

Continuare la cottura a fiamma moderata per circa altri 10 minuti.

Nel frattempo cucinare la pasta ( per me linguine Pasta Baronia) e condirla con il sugo del pesce spada.

pesce spada alla ghiotta

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